Ultima parte dell’intervista a Bruce Lipton:
Che cos’è la politica newtoniana-darwiniana, e perché dovrebbe essere soggetta a revisione?
Per millenni, la maggior parte della nostra attività collettiva, che noi chiamiamo “politica”, si è basata sul concetto che “la ragione è del più forte”. Questo comportamento è rafforzato dalla nozione darwiniana della sopravvivenza del più forte, e dall’idea newtoniana di reazioni uguali ed opposte. Tuttavia, l’impatto della civiltà umana (e in particolare la distruttività della guerra), in grado di cambiare il pianeta, necessita di un cambiamento concettuale dalla sopravvivenza del più adatto alla “prosperanza del più adattabile”. La natura ci mostra che la sopravvivenza è basata sulla cooperazione, e che lo stesso vale per la sopravvivenza umana. Mentre iniziamo a riconoscere che la nostra vera natura è comunità, armonia e integrità, vediamo anche che il nostro sistema politico deve riflettere questa concezione evoluta: la protezione dev’essere data a tutti i cittadini cellulari, e non soltanto ai “ricchi”; l’informazione dev’essere la più chiara ed accurata possibile, e non utilizzata per beneficiare alcuni a scapito di altri; il processo decisionale deve attivare la saggezza di tutti cittadini; ciò che è invisibile e intangibile, come l’amore e la cura amorevole, deve essere riconosciuto come una parte importante di un “campo” politico sano e coerente.
Che cosa significano queste nuove scoperte per la politica?
Come stiamo iniziando a capire, la “sopravvivenza” su questo livello non è la sopravvivenza dell’individuo più adatto. È l’adattabilità della nostra intera specie che viene messa alla prova. Di conseguenza, è ora di focalizzarsi su ciò che va a beneficio della ricchezza comune, e non soltanto della ricchezza personale. Mai come ora il motto e pluribus unum è stato così importante per la nostra sopravvivenza. Lo scopo di un sistema politico adesso è paradossalmente quello di espandere tanto la libertà che la comunità allo stesso tempo. Le nuove comprensioni ci faranno spostare dal conflittuale al cooperativo, sulla base dell’“Unico Suggerimento” che ci ricorda che siamo tutti sulla stessa barca. La necessità ora richiede che ci focalizziamo su soluzioni piuttosto che su posizioni, e che ci applichiamo all’integrazione delle polarità opposte quali sinistra e destra, progressivo e conservativo, maschile e femminile.
Voi affermate anche che la vita è progressista e conservatrice. In che modo lo è?
Basandosi sulla natura, la vita progredisce naturalmente con la nuova crescita…tuttavia, ai fini della sopravvivenza dev’esserci comunque un meccanismo di protezione. Possiamo rappresentare la crescita come “progressista”, e la protezione come “conservatrice”. Entrambe hanno la stessa importanza, e ciascuna delle due è necessaria sia per la sopravvivenza che per la “prosperanza”. Da questo punto di vista, “progressivo” e “conservatore” smetteranno di essere due polarità opposte in cerca della supremazia, per divenire partner di una danza dotati di pieni poteri e operanti di concerto. Immaginatevi cosa succederebbe se collettivamente ponessimo e rispondessimo alle domande: “In che modo vogliamo progredire?” e “Che cosa scegliamo di conservare?”.
Adesso sappiamo che così è… e così? Come possiamo cambiare la vecchia storia e scriverne una nuova?
Il primo passo sta nel divenire consapevoli della storia e allo stesso tempo riconoscere che la storia con cui siamo cresciuti è stata programmata nei comportamenti della mente subconscia. Il 95% di ciò che facciamo e diciamo è fatto e detto senza che ne siamo consapevoli! Le credenze che determinano la nostra realtà ci sono virtualmente invisibili, come l’acqua per i pesci e l’aria per gli uccelli. Rendere visibili queste credenze invisibili è il prossimo passo importante. Adesso che iniziamo a capire che la vecchia storia è difettosa, possiamo compiere un “salto di consapevolezza” (all’opposto di un “salto di fede”) nella nuova storia. Via via che un numero crescente di individui e comunità si libereranno della vecchia storia, quella vecchia storia avrà un’influenza sempre minore sulla realtà. Nel frattempo, imparando, vivendo, e rafforzando la nuova storia dell’umanità come organismo prospero, ci procureremo una quantità sempre maggiore di prove del fatto che in realtà siamo su questo pianeta per “far ricrescere il Giardino”.