Continua l’intervista a Bruce Lipton realizzata in occasione dell’uscita del suo ultimo volume Evoluzione Spontanea.
Voi affermate che le nostre cellule sarebbero più intelligenti di noi. Come e perché?
La civiltà umana (“soltanto” sette miliardi di esseri umani) sta attualmente lottando per sopravvivere. Contemporaneamente, i cinquanta trilioni di cittadini cellulari sotto alla nostra pelle vivono in armonia e gioia. In un certo senso, le nostre cellule ci hanno creati! La tecnologia cellulare è ben più sofisticata di qualunque cosa gli esseri umani siano mai riusciti a concepire. L’emergente scienza della biomimica estrapola ciò di cui la natura si è servita per adattarsi e sopravvivere, ed applica quell’abilità al nostro mondo umano.
Che cosa ci possono insegnare le nostre cellule per risolvere l’ attuale crisi economica, politica, governativa, del sistema sanitario universale, del nostro attuale budget militare, e dell’equilibrio tra crescita e protezione?
Per quanto riguarda l’economia, la nostra comunità cellulare gode di assoluta assenza di disoccupazione e copertura sanitaria per tutti; davvero, non c’è una sola cellula che sia “trascurata”. Non c’è alcun dubbio che la salute comune sia ricchezza, dunque tutte le cellule ricevono appropriato nutrimento e protezione neurologica dalle malattie invasive. Il pagamento ha luogo sotto forma di ATP, la valuta energetica del corpo. Ogni cellula riceve ciò di cui ha bisogno per prosperare, e quelle che svolgono i compiti più importanti sono “pagate” di più. Ad alcune viene addirittura assegnato uno “staff” di cellule di sostegno. La “ricchezza” in eccesso è immagazzinata in “banche” comunitarie (ovvero cellule lipidiche) e viene distribuita in base alle necessità dell’intero sistema. Non c’è alcuna forma di “indebitamento”. Il corpo utilizza solo l’energia disponibile. Non esiste “inflazione”. Il valore dell’ATP è rimasto stabile per sette miliardi di anni! Riguardo al governo, il sistema cellulare incarna il motto ufficiale degli Stati Uniti, e pluribus unum, dai molti l’uno. Ogni cellula è “libera” di prosperare, a patto che contribuisca al benessere dell’intero sistema. La politica che divide e dualistica, nel corpo è sconosciuta. Polarità diverse (come proteine e lipidi) cooperano per creare un tutto integrato. A differenza dei mass media umani, il nostro corpo si basa su informazioni esatte, imparziali e non distorte, per cui i nostri sistemi di protezione possono distinguere tra minacce reali e immaginarie. Il “dialogo” tra le singole cellule e la voce centrale del corpo è ininterrotto, e il “governo” ascolta e si sforza di fare ciò che è meglio per l’intero sistema. In una cellula (o comunque in un corpo umano) i meccanismi di crescita e protezione si escludono a vicenda. La crescita è rappresentata dal movimento “a braccia aperte” verso uno stimolo, allo scopo di assimilare e crescere. Al contrario, la protezione è allontanarsi da uno stimolo e richiudersi. Sebbene la protezione sia a volte necessaria per difendere la propria vita, i comportamenti protettivi adoperano l’energia del sistema ma non forniscono al sistema stesso l’energia necessaria a sopravvivere. Di conseguenza, un organismo che trascorra un’eccessiva quantità di tempo nell’atteggiamento di protezione, per definizione indebolisce la sua salute. C’è una verità biologica dietro all’espressione “essere spaventati a morte”. Nonostante la protezione sia necessaria, un corpo “eccessivamente militarizzato” esprime una patologia chiamata “disfunzione autoimmune”.